“L’arte postmoderna è l’equivalente del liquido che si versa nel radiatore dell’automobile per impedirne il congelamento. Il senso dell’arte postmoderna consiste nell’ impedire che le odierne tendenze si fissino, si rapprendano in gelidi canoni che blocchino l’afflusso di nuove possibilità.”
Zygmunt Bauman, Il disagio della postmodernità
Nel capitolo “Qualche riflessione sul significato dell’arte”, Bauman ci dice che l’artista di oggi è molto vicino alla figura del filosofo.
Il filosofo si interroga sulla sua esistenza e sul suo rapporto con il mondo. E’ colui il quale osserva attentamente il reale formulando teorie sperimentali sempre nuove.
Il filosofo ha un’ intuizione iniziale e inizia a lavorarci sopra senza regole che lo guidino. E’ proprio durante il processo di verifica delle ipotesi che si struttura quell’insieme di regole che va a determinare la riuscita o meno dell’esperimento.
L’artista contemporaneo si trova nella stessa situazione del filosofo. L’opera che crea non segue sostanzialmente nessuna regola prestabilita e non può venire giudicata in base a categorie prestabilite ma, al contrario, le regole e le categorie sono esattamente ciò che l’opera ricerca!
Le regole sono continuamente in corso di creazione, sono uniche nella forma e nascono nell’ambito di eventi altrettanto unici , ossia in ogni successivo contatto dell’opera con lo sguardo, con l’apporto dello spettatore.
In questo modo ogni opera non è mai uguale alla precedente.
“Queste regole formulate ad hoc non vincolano le future letture e attribuzioni di senso: la creazione e la ricezione di un’opera d’arte sono processi di un’interminabile scoperta che non riuscirà mai a scoprire tutto quel che c’è da scoprire, oppure a scoprire qualcosa in una forma definitiva che escluda la possibilità di ulteriori scoperte.”
Così ogni opera partorita dalla mente dell’artista è un dispositivo che fissa da sé le sue regole ed è un processo continuo che non prevede la possibilità di fossilizzarsi su un’unica grande scoperta.
Come trovare un’unica forma, un unico punto di vista in un mondo che per eccellenza è un bombardamento costante di innovazione e di cambiamento? C’è sempre qualcosa da scoprire nella società dell’informazione!
“L’arte postmoderna favorisce la libertà stimolando l’immaginazione , da un lato tenendo in vita le possibilità e, dall’altro, impedendo loro di invecchiare anzitempo. Essa mantiene allo stato liquido le convinzioni, impedendo loro di rapprendersi in una paralizzante sicurezza che offuschi lo sguardo. La sperimentazione è il destino dell’artista odierno.”
Un tempo le esperienze artistiche erano più guidate, avevano riferimenti chiari e concetti preconfezionati ai quali rifarsi. Le esperienze non erano altro che i passi di molti su una strada ben tracciata e munita di indicazioni facilmente leggibili.
Oggi l’artista non ha più correnti e gruppi di riferimento. Non c’è idea, causa o ideale a cui affezionarsi così a lungo da determinare una continuità, una solidità e coerenza di linguaggio espressivo.
L’artista deve andare a tentoni, tracciando lui stesso le mappe stradali del suo personale cammino!
La parola d’ordine quindi è SPERIMENTAZIONE!
Un susseguirsi di esperimenti senza certezza alcuna… alla ricerca di un senso mai definitivo o compiuto.
Stay tuned! 🙂
Immagine: Bill Viola, Dissolution
Devi essere connesso per inviare un commento.