L’installazione Reflect è composta da una scultura e da una serie di fotografie digitali.La scultura è in pietra bianca di Vicenza formata da una ruota con una cavità circolare nella quale viene raccolta l’acqua, e delle scanalature ad ingranaggio sui bordi esterni. In corrispondenza delle scanalature sono posizionati parallelepipedi irregolari sempre in pietra di Vicenza, ma più scura.
La scultura vuole simulare uno spazio architettonico riconducibile ad una sorta di piazza antica con al centro una fontana, intorno alla quale si sviluppa la città, rappresentata dai parallelepipedi collocati intorno ad essa. La struttura ha una sua imponenza e l’architettura congeniata rimanda alle rovine antiche neolitiche, alle linee e allo sviluppo circolare del sito archeologico di Stonehenge.
Le fotografie immortalano i riflessi dei parallelepipedi all’interno dello specchio d’acqua.
Gli scatti ci restituiscono un’illusione: quel luogo non esiste, è solo riflesso opaco, è immagine sbiadita di un ritorno al passato, del ritmo stabile che scandiva il tempo delle vite umane in quei luoghi.
Reflect
The installation Reflect is composed of a sculpture and of a series of digital photos. The sculpture is made of white stone from Venice, and it consists of a wheel with a circular cavity in which the water is collected, and of grooves working with gear on the external sides. In correspondence to the grooves irregular parallelepipeds are placed, which are also made of stone from Venice – a darker one.
The sculpture aims to simulate an architectonic space comparable to a sort of ancient square having a fountain at its center, around which the city develops, which is represented by the surrounding parallelepipeds. The structure has it own grandiosity and the architecture refers to ancient Neolithic ruins, namely to the boundaries and circular development of the archeological site of Stonehenge.
The photos immortalize the reflex of the parallelepipeds within the water mirror. The clicks give us an illusion: this place does not exist, it is only an opaque reflex, it is a faded image of a return to the past, of the stable rhythm that used to scan human life in those places.