Panopticon e Voyeur sono progetti legati da un filo conduttore:
l’idea voyeuristica dello spiare, del controllare l’altro da una posizione nascosta.
È sempre esistito il voyeurismo. Oggi avviene nello stesso modo in cui si verificava in tempi passati, ma seduti sul divano del nostro soggiorno, circondati dalle mura di casa, attraverso internet e i social network. Perlomeno gli uomini di una volta andando a vedere di persona, partecipando attivamente agli eventi sociali e non, si implicavano, ci mettevano la faccia. Noi lo facciamo di nascosto, vigliaccamente al riparo dello schermo, chiusi su noi stessi.
Nascono da questa riflessione gli scatti in bianco e nero intitolati Voyeur che si soffermano sull’atto del guardare furtivamente le azioni di persone sconosciute oltre una finestra chiusa o leggermente aperta, e Panopticon, modellino di una scatola realizzata in pietra di Vicenza.
Panopticon è metafora di uno spazio chiuso che nasconde al suo interno un punto di osservazione efficace; è un work in progress di un progetto più allargato che prevederà in futuro la realizzazione di un’ installazione più articolata.
Voyeur and Panopticon work in progress
Voyeur and Panopticon are projects related by a leitmotif: the voyeuristic idea of spying and controlling the other from a hidden position.
The voyeurism has always been existing! Today it develops as in past years, the only difference is that we are now seated on the couch, surrounded by the city walls and immerse in Internet and social networks. At least in the past men used to go out and participate in social events, so that they could concretely involve themselves in something. Conversely, we are voyeurs in secret, we do it in a cowardly way sheltering ourselves with the screen, closed on ourselves.
The snapshots in black and white named Voyeur are born from this reflection. They focus on the furtive actions of unknown people located beyond a closed or slightly open window. Panopticon is another result of this reflection, a small model of a realised box with stone from Venice.
Panopticon is a metaphor of a closed space which inside hides an effective point of observation; it is a work in progress of a more larged project which in the future will give to us the realisation of a more articulated installation.