Ogni giovane che si lamenta della sua situazione, che sta facendo un lavoro che non gli compete e si immagina da tutt’altra parte ma non ha il coraggio di cambiare un po’ per disponibilità insufficienti, un po’ per paura, un po’ per evitare di complicarsi la vita, dovrebbe stamparsi a caratteri cubitali questa citazione di Einstein in fronte.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
(tratto da “Il mondo come io lo vedo”1931).
In fondo le crisi ci sono sempre state nella storia dell’uomo..questa crisi che stiamo vivendo… di valori, di modelli sociali e di istituzioni… non sarà né la prima né l’ultima.
Allora se guardiamo alla nostra realtà, ai miei coetanei dico:
continuiamo a progettare con entusiasmo. Troviamo dentro di noi quello per cui siamo nati. Ognuno di noi ce l’ha dentro. Ognuno di noi ha una strada da seguire. Una volta che sappiamo con chiarezza cos’è, armiamoci di entusiasmo, passione, dedizione e coraggio. E perseguiamo i nostri obbiettivi. Siamo nati in questo mondo, in questo tempo, in questa realtà. Dobbiamo essere in grado di viverla secondo la nostra personale idea di felicità.
E’ necessario provare e darci anche la possibilità di sbagliare per accrescere il nostro bagaglio di esperienza.
Quando ero ancora in balia dei dubbi mi sono posta questa domanda: ma se domani fosse il tuo ultimo giorno cosa vorresti essere?
La risposta me la sono data senza indugiare nemmeno un secondo.
Quella risposta che mi sono data tre mesi fa è la spinta che mi fa svegliare carica ed entusiasta ogni mattina.
Non ricordo dove ho letto questa frase ma la so a memoria tanto mi ha colpito:
Un giorno ti ritroverai davanti a Dio e lui ti chiederà: che hai fatto dei doni che ti ho dato? La tua risposta potrebbe essere imbarazzante.
Non c’è peggior cosa del talento sprecato. Quindi vivi intensamente come se domani fosse il tuo ultimo giorno.