Poco prima di partire per le ferie, curiosando su internet, mi sono imbattuta nel blog itrentenni.com
Le ideatrici del progetto… tre ragazze… Silvia, Ilaria e Stefania.
Silvia ha 31 anni e fa la giornalista, ama ascoltare le storie delle persone e raccontarle nuovamente, a modo suo. Cerca sempre di trovare il lato divertente delle cose. Ride spesso e ama l’ironia, in tutte le sue forme.
Ilaria ha 32 anni, fa l‘architetto. Ha una mente in continuo movimento, ogni giorno si sveglia e vorrebbe fare qualcosa di diverso dal suo attuale lavoro.
Stefania, 30 anni, creativa disordinata, ma responsabile va pazza per le caramelle gommose e ha un debole per le persone gentili.
Ho trovato molto ironica e divertente l’idea di queste tre ragazze. Non solo raccontano senza censure di loro stesse e delle problematiche legate a questa particolare età, ma lasciano ampio spazio alle voci di tutti i trentenni che sentono di condividere un pensiero, un video, un progetto, un qualcosa di loro stessi.
Compiere trent’anni è come uno spartiacque. Non si è più ragazzi. Nello stesso tempo si vorrebbe continuare a sentirsi tali nonostante l’età anagrafica e le consapevolezze raggiunte.
Prima di partire per il mare, ho inviato una e-mail alle ragazze, raccontando loro la mia storia.
Il risultato è che ci vediamo per conoscerci dal vivo.
Io non ho ancora 30 anni, ma è come se li avessi già compiuti. Mi mancano due anni a questo traguardo, ma condivido già con i ragazzi che scrivono su questo blog, modi di sentire, pensare e vivere.
La nostra non è una generazione facile.
Lo scrive bene F. Sand, nel suo libro I trentenni, la generazione del labirinto.
La nostra è una generazione volubile, che si dà un gran daffare senza mai fissarsi definitivamente, una generazione che, se gode di un’inedita possibilità di realizzazione personale, si trova però anche a porsi domande dolorose sul senso della propria vita.
Una generazione che ha l’ansia di sbarcare il lunario, ma non sa effettivamente come fare, perchè ampissima la possibilità di scelta e i conseguenti cambi di rotta.
Da quasi trentenne osservatrice del mondo che mi circonda, penso che oggi la vera trasgressione sia la normalità. Cioè riempirsi le giornate con un lavoro che piace e soddisfa quel tanto che basta a farti svegliare la mattina con il piede giusto, circondarsi di relazioni positive, poche e di qualità, una casa con dentro le persone che si scelgono ogni giorno come compagni di viaggio e di esperienze di vita.
Oggi, la vera rivoluzione per un giovane trentenne, è fare patti di fedeltà, impegnarsi a dire “Mi prenderò cura di te” anche se si ha una paura del diavolo, anche se è un mondo storto pieno di alternative, di stimoli e di distrazioni che possano far vacillare in qualsiasi momento.
Come sarebbe bello dirsi: “Fa niente. Io ci sono. Io rischio lo stesso perché anche se sono imperfetto io proverò a vivere intensamente assumendomi le responsabilità di perseguire un obbiettivo, di raggiungere quella posizione lavorativa a cui miro da anni, di stare accanto sempre alle persone che contano nella mia vita. Qualsiasi cosa accada. Io sono convinto di questo. Voglio questo.”
È questo che manca a molti trentenni. Motivazione e perseveranza.
Tanti di noi sono disillusi. Cambiano idea facilmente. Non credono. Non provano. Non si assumono il rischio di fallire.
Perché ciò che può fare un trentenne per trovare il proprio posto nel mondo non è tanto andare sempre alla ricerca del nuovo, rincorrere la luna, vivere con l’insoddisfazione che ti lacera dentro, ma, come dice un saggio, porsi obbiettivi semplici e facilmente raggiungibili giorno per giorno.
Questo significa essere “ambiziosi concreti” che non perdono di vista il contatto con la realtà.
La cosa più bella che un trentenne oggi possa fare è ritornare ai valori semplici, quelli che si sono perduti e che in tanti stanno ardentemente cercando di ricostruire.
Io sono una di questi, così come lo sono Silvia, Ilaria e Stefania e tutti i ragazzi che popolano il loro meraviglioso blog.
Sand, alla fine del suo saggio, consiglia ai trentenni di trovare in fretta un significato alla propria vita. Consiglia a tutti i ragazzi di guardare oltre al proprio orizzonte immediato.
Quindi grazie Silvia, Ilaria e Stefania di itrentenni.com … Non vedo l’ora di conoscervi e di chiacchierare con voi!
Mi sento vicina a voi per le riflessioni sul presente, per le fatiche giornaliere, per le lotte accanite alla conquista del nostro piccolo spazio, per le speranze che non si spengono mai, per la sensazione di non fare mai abbastanza, per il conforto e il sostegno che un gruppo di persone affiatato e con obbiettivi comuni può dare.
A prestissimo!
Stay tuned.
Una quasi trentenne alla ricerca dell’eccezionale normalità e di compagni di viaggio che desiderano la stessa cosa.